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Pubblicato il in Sicurezza e privacy | 3 Commenti

Perché su Linux non ci sono virus?

Perché su Linux non ci sono virus?

Che Linux (a differenza di Windows) sia pressoché esente da virus o altro software malevolo è risaputo. In molti però ancora si domandano come ciò sia possibile, oppure si limitano a luoghi comuni alquanto sbrigativi. Vedremo in questo articolo di dare una risposta esauriente a questa domanda, aprendoci anche ad eventuali puntualizzazioni e dubbi da parte di voi lettori.

Dunque, perché su Linux non ci sono virus?

1. A causa di una maggiore eterogeneità e della minore diffusione rispetto ad altri sistemi operativi (tra cui Windows)

Questa è forse la risposta più comune (e sbrigativa): “Non vengono realizzati virus per Linux poiché è meno diffuso di Windows e sarebbe quasi tempo sprecato. Inoltre esistono moltissime distribuzioni di Linux diverse tra loro (Ubuntu, Fedora, Gentoo, Mandriva, etc.), caratterizzate da vulnerabilità differenti.”.

Si tratta in realtà di una mezza verità, poiché Linux è meno diffuso soltanto a lato client (ovvero tra gli utenti) rispetto ad altri sistemi, ma detiene la fetta maggiore a lato server (vale a dire le piattaforme su cui vengono ospitati e gestiti tutti i siti web). Bisogna sottolineare come per un cracker siano proprio queste risorse gli obiettivi più interessanti (basti pensare ad un sito di transazioni bancarie) piuttosto che i singoli computer di ciascun utente.

2. Su Linux è possibile installare programmi solo dopo essersi autenticati come amministratore

A differenza di Windows, su Linux non è possibile installare alcun applicativo (virus compresi) senza autorizzare manualmente tale procedura. Rimane un piccolo fattore di rischio connesso all’inesperienza dell’utente (che potrebbe autorizzarne l’installazione spontaneamente, oppure per disattenzione) e quello invece più consistente dovuto a vulnerabilità di sistema.

Infatti, come nel caso di Windows, anche Linux o i programmi in esso installati possono presentare delle “falle” che consentano al malintenzionato di turno di accedere a tutti i dati e le funzioni presenti nel pc oppure prenderne il controllo.

Questa possibilità, tutt’altro che remota, viene in questo caso smorzata dalla risposta numero uno, che appare ora più sensata e contestualizzata. Se la mira di un programmatore fosse soltanto una falla di sicurezza presente su una singola distribuzione, il suo raggio d’azione risulterebbe inevitabilmente compromesso.

3. Il codice di Linux è fruibile da parte di tutti

Appurato che tale falla esista (come è più volte capitato), bisogna ricordare che Linux è un progetto a codice libero, presso il quale collabora una grande moltitudine di persone, tra cui numerosi programmatori esperti, che a loro volta possono individuare e correggere tali sviste. Questa filosofia è ad esempio alla base del progetto relativo a Google Chrome, all’interno del quale viene addirittura promesso un premio in denaro per chiunque scopra e segnali vulnerabilità e falle di sicurezza nel codice.

Considerazioni finali

Abbiamo presentato – in sintesi – le motivazioni che portano i sistemi operativi Linux ad essere tanto robusti e sicuri di fronte ai virus. Come già detto, siamo lontani dal proclamare la totale invulnerabilità di tali sistemi, semplicemente (ad oggi) le probabilità di minaccia su queste piattaforme (ad uso personale) è, statisticamente, tanto ridotta da essere ampiamente trascurabile.

3 Commenti

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  1. E' abbastanza intuibile che un motivo importante per cui Linux e' meno esposto ai rischi e' l'open source ma anche perche' ci sono molti volontari che contribuiscono allo sviluppo del SO e di trovare i bug.
    Quelli del Windows potranno pure trovare delle scuse ma Linux e' sicuramente meglio di Linux.
    Jan

  2. Sono d'accordo Filippo, però generalmente questa possibilità è ampiamente controbilanciata da tutti gli utenti che trovano l'errore e invece lo correggono… per trovare una falla in un sistema operativo è necessario conoscerlo a fondo, e difficilmente chi si occupa con dedizione a questi progetti lo fa per danneggiare gli utenti che ne beneficiano 🙂

  3. C'è da dire che in ambito opensource è anche più facile che un malintenzionato trovi l'errore nel codice e non lo dica… questa è forse l'unica pecca del codice libero

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